Considerazioni corali Avvento e Natale Orgelbüchlein - Paolo Puliti organista

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Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile  (J. S. Bach)

Johann Sebastian Bach:
Preludi ai Corali del Weihnahtsfestkreis BWV 599-612 dall'Orgelbüchlein

C o n s i d e r a z i o n i  s u i   C o r a l i   d i   A v v e n t o  e  N a t a l e

Il manoscritto, facilmente consultabile grazie alla messa in commercio di una edizione facsimile, permette agli studiosi di non basarsi solo sulle varie revisioni disponibili dell'Orgelbüchlein, che talvolta sono discordanti fra loro, ma di andare direttamente alla fonte dell’opera. Un esempio per tutti è il finale del preludio Puer natus in Bethlehem, BWV 603 che, in molte edizioni, è realizzato diversamente da quanto è possibile verificare nel manoscritto, poiché tali editori si sono basati su fonti che non sono quelle originali.
Il volume, conservato nella Deutshe Staatbibliothek di Berlino col numero Mus. ms. autogr. Bach P 283, fu ereditato da Carl Philipp Emanuel Bach dopo la morte del padre.
Ad Amburgo, dove C. Ph. E. Bach era in attività, il manoscritto passò nelle mani di Christian Friedrich Gottlieb Schwencke (1767-1822), e successivamente entrò a far parte della collezione musicale di Georg Poelchau (1733-1836). Nel 1841 l’intera collezione fu trasferita in quella che in seguito diventerà la Libreria Reale di Berlino.
Il manoscritto, che misura 19 cm x 15,5 cm., ha un tipo di copertina coi dorsi e gli angoli in cuoio. Comprende 92 fogli suddivisi in sedici fascicoli più un ulteriore foglio di formato dimezzato per ciascuna delle pagine 23, 24 e 30, rispettivamente alla conclusione dei corali BWV 617, 618 e 624.
Si suppone che ci sia stato un simile ulteriore foglio a pag. 26, andato perduto, contenente l’ultima revisione del corale Christus, der uns selig macht, BWV 620.
I fogli adoperati provengono dalla cartiera di Arnstad in quanto contraddistinti da una particolare filigrana che è la stessa usata per i manoscritti di alcune Cantate composte nel periodo nel quale Bach soggiornò a Weimar.
La carta è spessa, di colore scuro e si presenta in buone condizioni. L’inchiostro ha attraversato i fogli fino al lato opposto della carta. Sono stati necessari degli interventi di restauro a causa della reazione chimica provocata dall’acidità dell’inchiostro che, a contatto con la carta, lentamente ha danneggiato il manoscritto. Questo problema è stato evidenziato sia all’inizio del 1930 che nel 1976, quando la seta chiffon, messa sopra ad alcuni fogli, aveva provocato l’oscuramento del testo. Per evitare ulteriori danneggiamenti al testo, la seta venne rimossa.
La chiarezza delle note è stata in qualche misura compromessa dal trattamento chimico della carta, particolarmente nei punti in cui Bach aveva apportato delle correzioni sopra al testo da lui già composto.
Nel manoscritto, preparato per 164 corali, ogni pagina contiene sei pentagrammi, fatta eccezione per le pagg. 42, 43 e 153 che ne hanno otto, con il titolo del corale scritto sopra il primo pentagramma.
Normalmente Bach assegnò una pagina ad ogni corale. Due pagine furono previste, invece, per i corali più lunghi e tre per il corale Christ ist erstanden, BWV 627.
Questo significava che lo spazio per la scrittura era limitato e spesso insufficiente nonostante la stretta grafia di Bach. Spesso continuò a scrivere sulla pagina opposta, aggiungendo fogli supplementari o scrivendo le battute finali in intavolatura sul fondo alla pagina.



Un dubbio frequente nella classificazione dei preludi BWV 599-612 dell’Orgelbüchlein riguarda l’individuazione di quanti sono quelli destinati all'Avvento e quanti al Natale.
Con sicurezza si può affermare che il brano con cui si apre la raccolta, Nun komm, der Heiden Heiland, è sicuramente un corale d'Avvento mentre  non si può esserne certi né per il secondo che per il terzo corale. Il secondo, infatti, ha un doppio titolo: Gott, durch deine Güte (Signore, con la tua bontà) e Gottes Sohn ist kommen (È venuto il figlio di Dio). Il primo testo, Gott, durch deine Güte, fa riferimento all'Avvento, mentre il secondo, Gottes Sohn ist kommen, riguarda il Natale. Analoga è la situazione relativa al terzo corale della raccolta: il primo titolo, Herr Christ, der ein'ge Gottes Sohn si riferisce ad un testo dell'Avvento, mentre il secondo, Herr Gott, nun sei gepreiset, riguarda un testo natalizio. Il quarto corale,  Lob sei dem allmächtigen Gott, si basa, invece, su un testo nel quale si pregusta il clima natalizio.
La raccolta continua poi con i corali per il Natale, un gruppo che arri-va fino a Wir Christenleut, il quattordicesimo della serie.
Se invece classifichiamo i corali secondo la suddivisione dell’anno liturgico della chiesa luterana, che, com’è noto, deriva da quello cattolico precedente al Concilio di Trento, è possibile fugare i dubbi sopraesposti.
Per la chiesa luterana, infatti, l’anno liturgico si apre con il Weihnachtsfestkreis  cioè il tempo del Natale, che comprende le seguenti feste:
Adventssonntage, le quattro domeniche di Avvento precedenti al Natale, il cui tempo è considerato un periodo di preparazione, analogamente alla quaresima per la Pasqua; Heilig Abend, la Notte Santa (24 dicembre); Natale, prima feria (25 dicembre) e seconda feria (26 dicembre); Epiphanias, l’Epifania (6 gennaio); Abhängigkeit von Ostern, fino a sei domeniche posteriori l'Epifania.
Questi 14 corali, nel loro insieme, non costituiscono una raccolta casuale legata soltanto dal comune tema natalizio. Ricordano, in un certo senso, il processo che caratterizza le sei cantate che formano l'Oratorio di Natale. Ogni cantata, infatti, ha un significato ben preciso e ognuna costituisce un diverso tassello della narrazione della storia del Natale.
La prima narra la Nascita di Gesù (Luca 2,1;3-7),
la seconda l’Annuncio ai pastori (Luca 2, 8-14),
la terza l’Adorazione dei pastori (Luca 2, 15-20),
la quarta la Circoncisione (Luca 2, 21),
la quinta l’Arrivo dei Re Magi (Matteo 2, 1-6),
la sesta l’Adorazione dei Re Magi (Matteo 2, 7-12)

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