Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
Johann Sebastian Bach:
Preludi ai Corali del Weihnahtsfestkreis BWV 599-612 dall'Orgelbüchlein
Gelobet seist du, Jesu Christ, BWV 604
Il testo del corale Gelobet seist du, Jesu Christ è stato scritto da Lutero nel 1524:
Gelobet seist du, Jesu Christ, |
Sia tu lodato, Gesù Cristo, |
La melodia è stata composta da Johann Walter nel 1524:
Si tratta della trasposizione in tedesco dell’inno latino Grates nunc omnes reddamus:
È stato pubblicato per la prima volta nella raccolta Geystliche Gesangk Buchlein, ma tracce di questo corale si trovano già nel 1519 a Schwerin, dove, a Natale, era consuetudine far seguire alla sequenza Grates nunc omnes reddamus, intonata dal coro per tre volte, il canto Gelobet seist du, Jesu Christ intonato anch’esso tre volte dall’intera congregazione dei fedeli. Deriva da una Leise, quei canti religiosi in tedesco, della fine del Medioevo, che avevano come intercalare la formula Kyrie eleis, dalla cui corruzione discende appunto il nome.
Nel manoscritto dell’Orgelbüchlein Bach aveva inseri al sesto posto il corale Lob sei Gott in des Himmels Thron (Sia lo a Dio nel trono del cielo), ma la relativa pagina è rimasta in bianco.
In questo preludio il cantus firmus si trova su un manuale, mentre le voci di contralto e tenore utilizzano il secondo; la voce di basso, naturalmente, è affidata al pedale.
A differenza delle precedenti elaborazioni, J. S. Bach non realizza un accompagnamento del tutto indipendente dal cantus firmus, ma sia le voci di contralto e tenore, e soprattutto la voce di basso, utilizzano il materiale della voce di soprano.
Ad esempio, le discese realizzate dalla voce di basso (batt.5-6)
o l’imitazione della voce di tenore (batt. 5)