Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
* “Salirò all’altare di Dio” veniva recitato nella Messa, prima della riforma conciliare. Questo “salirò” significava non una “scalata” ma il desiderio vivo di un profondo rapporto col mistero di Dio.
* L’altare è baciato all’inizio e alla fine della Messa. E’ venerazione e atto di amore a Cristo. E’ anche incensato: omaggio alla divinità del Signore. Quando viene costruito e verrà poi usato per i sacri misteri, sarà il Vescovo che lo consacrerà con rito solenne, ungendolo col sacro Crisma, profumandolo con l’incenso e ponendovi alcune reliquie di martiri e santi.
* Nell’antico e grandioso tempio di Gerusalemme, gli altari erano due: quello degli olocausti, in bronzo; quello degli incensi, in oro.
* L’altare è ‘segno’ di Cristo. Deve essere rivestito e adornato: è rispetto e riverenza. Al Giovedì santo viene ‘spogliato’ completamente: si vuol ricordare anche visivamente la ‘spogliazione’ al calvario che Cristo accettò nella sua Passione.