Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
Il verbo P E R D O N A R E
Il perdono è il culmine dell’amore. Dio ne è l’esempio sublime.
C’è una preghiera che descrive così il Signore:
"O Dio che manifesti la tua onnipotenza soprattutto perdonando e avendo compassione…"
Lui non ci schiaccia infierendo su noi per le nostre colpe, ma la sua onnipotenza che domina i cieli dei cieli,
la dimostra abbracciandoci col suo amore misericordioso.
L a P a r o l a
Tutta la Bibbia celebra il perdono di Dio sia nell’Antico come nel Nuovo Testamento.
Eccone qualche squarcio:
A n t i c o T e s t a m e n t o
[...] Io perdono come tu hai chiesto (Nm. 14,20)
Ma con Te è il perdono (Salmo 130,4)
Quanto è grande la misericordia del Signore, [...] (Sir.17,29)
Al Signore nostro Dio la misericordia e il perdono [...] (Dn 9,9)
N u o v o T e s t a m e n t o
Nel ‘Padre nostro’ insegnato da Gesù si chiede perdono, promettendo perdono: "Rimetti a noi i nostri debiti…"
Le parabole chiamate ‘della misericordia’ ci fanno comprendere come Dio perdona.
Tanti gli esempi di Gesù che riceve i peccatori "e mangia con essi" come lo accusavano i nemici.
Stupenda la risposta a Pietro: Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. (Mt.18,21-22)
Commovente, per il perdono concesso, l’episodio dell’adultera: [...] Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più. (Gv 8, 11)
Infine, Gesù sulla Croce: "Padre, perdona loro " (Lc. 23, 34)
Luca, quasi a conforto dei futuri discepoli, scriverà nel suo vangelo: [...] nel suo Nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati (Lc.24, 47).
G l i e s e m p i
Tutti quelli che hanno voluto imitare Gesù, hanno perdonato. Così il primo martire S. Stefano: "E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì".
Negli orrendi campi di sterminio nazisti, è fiorito il perdono da parte di persone grandi e sante. Ecco una preghiera bellissima nata in quel luogo di dolore, di un deportato: "Signore, ricordati non solo degli uomini di buona volontà, ma anche di quelli di cattiva volontà. Non ricordarti, però, di tutte le sofferenze che ci hanno afflitto. Ricorda, invece, i frutti che abbiamo portato proprio da queste sofferenze: È cresciuta in noi la disponibilità, ci si é fatta, più limpida la lealtà, più ampia la generosità. E quando essi si presenteranno per il tuo giudizio, lascia che i frutti che abbiamo portato siano il loro perdono".
Al tempo del terrorismo in Italia, Furono uccise tante persone, per lo più buone e giuste. Moro, Tobagi, diversi giudici. Poi Talercio, nostro concittadino, uomo di profonda fede, iscritto all’Azione cattolica torturato vergognosamente dai suoi sequestratori e quindi ucciso. La famiglia prega e perdona. Quell’uomo ha in seguito convertito col suo esempio diversi brigatisti suoi sequestratori. Eccone un esempio: "In una lettera firmata, indirizzata alla moglie Gabriella, una brigatista il 18 febbraio del 1987 scriveva: «... Il suo perdono (...) mi porta a pensare in un possibile riscatto di me stessa. Ciò che scrivo mi viene dettato dal cuore. Voglio renderle una parte dei momenti intimamente vissuti da suo marito. Nella nostra follia volevamo colpire il simbolo, ma il vivergli accanto, giorno dopo giorno, ora dopo ora, mi portò, inevitabilmente, alla conoscenza dell'uomo, del suo spirito estremamente delicato, dignitoso e mai arrogante. C'era nelle sue preghiere qualcosa che allora non capivo. Oggi comprendo che tutta la sua forza d' animo era intimamente legata al valore che egli dava alla preghiera. La preghiera era il suo mondo insindacabile, dove noi, con la nostra stupida razionalità, non potevamo raggiungerlo. Questa sua forza si imponeva con dolcezza, si trasformava in serenità di giudizio, anche, con noi aguzzini. Non potrò mai pensare a quei momenti senza morire ogni volta un po' . (...) La mia angoscia diventa disperazione rendendomi conto che la spirale di violenza non si è ancora chiusa e che ciò è frutto mio e di altri. È un mostro che io ho contribuito a far venire al mondo..."
Anche Bachelet, ex presidente nazionale dell’Azione Cattolica, fu ucciso addirittura al termine di una lezione nell’Università di Roma. Ai funerali, il figlio Giovanni commosse tutta l’Italia che seguiva in diretta Tv la celebrazione. Al momento della ‘preghiera dei fedeli’ pregò così: "Preghiamo per i nostri governanti: per il nostro presidente Sandro Pertini. Preghiamo per tutti i giudici, per tutti i poliziotti, i carabinieri, gli agenti di custodia, per quanti oggi nelle diverse responsabilità, nella società, nel Parlamento, nelle strade continuano in prima fila la battaglia per la democrazia con coraggio e amore. Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri".
Non va dimenticato Giovanni Paolo II. Dopo l’attentato, dal letto d’ospedale, ancora dolorante per le gravi ferite, disse: "Perdono di cuore chi mi ha colpito".
I m p a r i a m o !
Questi esempi ci toccano l’anima e ci insegnano come si deve seguire Gesù. Scrive Edgar Degas: "Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare"
Infine, bellissimo, quello che papa Francesco ci ha insegnato la prima domenica del suo pontificato: "Dio non si stanca mai di perdonare; siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono".
P r e g h i a m o
Signore Gesù,
spesso trovo difficile il perdonare
e dimenticare il male ricevuto.
Ricordo che Tu ci hai detto:
"Siate misericordiosi
come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati;
non condannate e non sarete condannati;
perdonate e sarete perdonati".
Libera, Ti prego, il mio cuore da ogni risentimento
e rendilo aperto alla riconciliazione.
Tu che sulla Croce hai perdonato
e hai pregato per i Tuoi crocifissori,
donami un amore grande come il Tuo,
perchè io faccia il primo passo
verso la riconciliazione e la pace.
Amen.
Con questo incontro termina il mio servirvi la Parola.
Questa, vi auguro, sia sempre vostra sicura Luce!
Grazie, per aver fatto un bel cammino insieme.
Gualtiero Sollazzi