Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
Il verbo A D O R A R E
Adorare è un verbo che si può adoperare solo per Dio.
Davanti a Dio si può solo adorare.
Purtroppo la nostra generazione non cura l’adorazione, anche se "adora" ben altro…
Nella Bibbia l’adorazione è assolutamente presente.
Annotiamo solo qualche stralcio
dei tanti episodi di adorazione:
uno dall’Antico Testamento e gli altri dal Vangelo.
Antico Testamento:
“Allora tutto il popolo insieme si affrettava
e si prostravano con la faccia a terra,
per adorare il loro Signore,
Dio onnipotente e altissimo"
(Siracide, 50, 17)
Vangelo:
i Magi: “[...] siamo venuti per adorarlo” (Mat. 2, 2)
La Cananea: “ [...] si prostrò davanti a Lui [...]” (Mat. 15, 25)
Il cieco nato: “E si prostrò dinanzi a Lui” (Gv. 9, 38)
Le pie donne dopo la Resurrezione: “[...] gli abbracciarono i piedi e lo adorarono” (Mat. 28, 9)
Gli apostoli: “Quando Lo videro, si prostrarono” (Mat. 28, 17)
Gesù stesso adora anche nel supremo momento dell’agonia: “[...] cadde in ginocchio [...]” (Lc. 22, 41)
Pensieri sull’Adorazione
“Adorando ci si inginocchia; si canta; si offre”.
(don Primo Mazzolari)
“Noi dobbiamo adorare Dio che è presente nell'anima nostra, dobbiamo renderci conto che siamo tempio vivente di Dio”
(don Divo Barsotti)
Testimonianze
Mons. Hélder Câmara, arcivescovo di Recife e apostolo dei poveri, ogni notte faceva due ore di preghiera.
Mons. Tonino Bello: passava ore a pregare. Era arrivato al punto di mettere un tavolino in cappella, perché anche scrivendo potesse guardare il tabernacolo.
Don Antonio Mazzi, lo conosciamo tutti, confida che “una notte la settimana la passo in preghiera…”
Noi e l’Adorazione
Dobbiamo essere convinti che siamo chiamati ad adorare il Signore. Chiamati a cercarlo, come i Magi, nelle nostre giornate con quello che offrono, e farne occasione di “adorare” il Signore. Se Dio abita in noi, deve essere adorato.
Come loro
Un contadino passava molto tempo in Chiesa. Quando il santo Curato di Ars, Giovanni Maria Vianney, gli domandò che cosa facesse per tante ore davanti al Tabernacolo, il contadino gli rispose con la più grande naturalezza: "Sto con Lui. Io lo guardo e Lui mi guarda".
Quella che sembra una parabola, è commovente:
“Johnny nella pausa lavoro correva in chiesa. Si metteva di fronte al tabernacolo e diceva solo: “Gesù, sono Johnny, sto un po’ con Te”. Una volta dovette ricoverarsi in ospedale. Gli infermieri lo vedevano sempre contento pur notando che non aveva visite. Un giorno, fu raggiunto da un suo amico prete che viveva lontano. Era dispiaciuto perché sapeva che nessuno andava a trovarlo. Glielo disse. Ma l’ammalato gli confidò: Sì che ho visite. Ogni giorno, nell’ora in cui facevo la pausa pasto, viene a trovarmi un amico. Si mette seduto accanto a me e mi dice: “ Johnny, sono Gesù, sto un po’ con te”.
Padre Matteo Crawley è stato un apostolo dell’adorazione. Ha proposto addirittura di fare delle adorazioni notturne. Con intenzioni grandi: la preghiera per i peccatori, per le vocazioni, per i sofferenti. Al mio paese, c’era gente che lo ha seguito. Anche in pieno inverno, con quel freddo nelle case gelate, c’erano anime che in ginocchio, adoravano, nella notte, il Cristo vivente.
Q u a l c h e p r o p o s i t o
Quando fai il segno della Croce, adora la Santissima Trinità.
Quando ti accosti a un sofferente, adora in lui la Santa Croce.
Quando puoi entrare in una chiesa, fermati un poco davanti al tabernacolo: guardaLo, e Lui ti guarderà.
Quando partecipi all’Eucarestia, assapora ogni parola e rendila lode.
Ascolta la Parola e amala.
Ricevi quel Corpo offerto e adora l’Amore che viene a te, come uno sposo innamorato e fedele.
Gualtiero Sollazzi