I Verbi del Verbo nel Vangelo II - Paolo Puliti organista

Vai ai contenuti

Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile  (J. S. Bach)

I contenuti di questa pagina sono stati scritti appositamente per me dal carissimo e indimenticabile amico
Gualtiero Sollazzi che è tornato al Padre il 18 luglio 2018

Il verbo V E D E R E

    "Veniva nel mondo la Luce vera,
quella che illumina ogni uomo
"
(Gv.1,9)


Dio si rende visibile

La chiamata dei  primi apostoli è scandita dal verbo "vedere". "Venite e vedrete".


L’ingresso di Gesù nella vita pubblica, inizia con l’esclamazione gioiosa di Giovanni Battista che ‘fissando’ lo sguardo sul Cristo dice: "Ecco l’Agnello di Dio".

A Gerusalemme  dei Greci dicono a Filippo:
"Vogliamo vedere Gesù" .


C’è il pubblicano Zaccheo che
"cercava di vedere Gesù…"

Da non dimenticare
come Gesù ha guardato gli ammalati, quel giovane ricco che "se ne  andò",  nonostante l’atteggiamento del Maestro:
"Allora fissatolo, lo amò".


Una profezia evangelica:
"Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto".


Il Centurione al Calvario che "avendolo visto spirare in quel modo, dirà:  
"Quell’uomo davvero era Figlio di Dio".


Gli Angeli assicurano i primi testimoni del Risorto che lo incontreranno in Galilea: "
Là Lo vedrete!"

La Risurrezione è scandita dal ‘vedere’:
"Ho visto il Signore!" – "Abbiamo visto il Signore".


C’è pure un "vedere" curioso e ostile:  
quello di Erode, per esempio.
"Cercava di vederlo" sperando di assistere a qualche prodigio…
Gesù non gli risponde neppure, raccogliendo ogni insulto e venendo  fatto rivestire  da  pazzo.



Per noi

Gli occhi sono stati  definiti ‘una finestra sull’anima"  In questi,  vi si leggono  l’intelligenza, la tristezza, la collera, la vergogna. "Te lo leggo negli occhi" cantava Sergio Endrigo alla sua donna "che non era sincera".


La beatitudine del "Non vedere"  
Stupende e difficili le parole di Gesù a Tommaso: "Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto" (Gv.20.29) Per credere "senza vedere" occorre fissare il Cristo con tutto il nostro essere: "Guardate a Lui e sarete luminosi"

Come fare? Marco pone sulla bocca di Gesù questa espressione: "Viene la lampada" (Mc.4,21) E’ Gesù la lampada, la luce. I Padri ritengono che la ‘lampada’ sia la Parola di Dio. Chi ascolta con fede la Parola e la mette in pratica, "vede" Gesù, perché crede fermamente in Lui.

"Segreto" per vedere Gesù:  - Amore alla Parola. – Amore all’Eucarestia. Chi ascolta la Parola e la vive, vedrà Gesù. Chi riceve l’Eucarestia vede, diceva Francesco, "nient’altro che il Santissimo Corpo e il santissimo Sangue suo…" ma assicurava santa Teresa d’Avila: "Appena comunicati, chiudete gli occhi del corpo e aprite quelli dell’anima per fissarli in fondo al vostro cuore dove il Signore è disceso. Vi dico e ve lo vorrei ripetere all’infinito: se vi abituate a questa pratica quando fate la Comunione, il Signore non si nasconderà mai…"

Vedere Gesù ha un prezzo. Lui per farsi’ vedere’ ha dato la vita. Si è fatto ‘chicco di grano che muore’ per dare frutto.
Non possiamo pretendere di ‘vedere’ Gesù a buon mercato. Lo vedremo, soprattutto portando la croce, facendoci ‘cirenei’ delle croci altrui, amando di essere discepoli di un tale Maestro. Così hanno fatto i Santi.

Far vedere Gesù: Sarà l’amore vissuto che mostrerà il Signore.  Sarà il nostro sguardo sugli altri che potrà scoprire e far scoprire il Volto di Dio. Il nostro sguardo può essere umile e grande  catechesi.

Alla Vergine: DiciamoLe sempre con fiducia di figli nella ‘Salve Regina’:  "Rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi e mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno"


P r e g h i a m o

Gualtiero Sollazzi

Spirito Santo:
Fammi vedere tutto ciò che desideri farmi vedere, per rendermi partecipe di tutta la luce che abita in te.

Fammi vedere ciò che da solo non riesco a vedere: le realtà invisibili che sono ben più importanti di quello che si percepisce coi sensi.
Fammi vedere ciò che non vorrei vedere, per timore delle esigenze della luce, per viltà di fronte allo sforzo e al rinnegamento.
Fammi vedere ciò che vorrei vedere: la via da seguire e le decisioni difficili da prendersi.
Fammi vedere ciò che mi illudo di sapere e che invece non conosco, soprattutto la verità di Dio e la verità di Cristo.
Fammi vedere ciò che dovrei vedere e che i miei pregiudizi mi impediscono di scoprire: la verità delle mie debolezze e delle mie colpe.
Fammi vedere ciò che potrei vedere e che finora non ho notato: le ingiustizie a cui passo accanto come un cieco.
Fammi vedere fino in fondo ciò che appena comincio ad intravedere, specialmente questa divina bontà che non arriverò mai a scrutare in tutte le sue dimensioni.
Fammi vedere ciò che tu vedi: la bellezza del mio destino, la grandezza dell'universo e l'immensità di Dio
.

Webmaster: Paolo Puliti Collaborazione: Federica Frediani
Torna ai contenuti