I colori della Liturgia - Paolo Puliti organista

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Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile  (J. S. Bach)

I contenuti di questa pagina sono stati scritti appositamente per me dal carissimo e indimenticabile amico
Gualtiero Sollazzi che è tornato al Padre il 18 luglio 2018

I colori della Liturgia

Il Signore ha riempito il creato di colori.
Basta osservare un'aurora o un tramonto.
O il fascino di un arcobaleno.  
Tutto quello che ci circonda è  danza di colori.
Alberi e fiori, cielo e mare, monti e valli.  
Rallegrano occhio e animo, rendono tutto festa della natura,  ci sollevano  dal grigiore di giorni non facili.
Da sempre, l'uomo ha  dato voce al colore, vi ha cercato un significato, l'ha usato per affidargli messaggi d'ogni genere.
Perfino negli ospedali pediatrici si cercano  tonalità di colori che assicurino un'influenza positiva sui piccoli pazienti.  
Anche chi ama e chi soffre, "parla" col colore; e la morte stessa, ha il suo colore.
La pubblicità che ci aspetta a ogni varco, sta assai attenta all'uso dei colori.
Sa bene che se, scelti male, passerà un messaggio contrario rispetto a quello che si vuol trasmettere.
Il colore è bellezza, ma possiede anche una sua misteriosa forza.


Nella Bibbia


Pure il Libro santo usa il colore come linguaggio o come immagine

Nel Vangelo, Gesù rimprovera severamente i suoi avversari 'usando' i colori del creato: " Farisei e sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo.  Ma egli rispose: "Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia;  e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?"


Anche l'Apocalisse, libro ultimo della Bibbia, usa largamente e simbolicamente, i colori. Un esempio: "Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: "Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono? ".  Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai".

Nella 'Genesi' serve a segnare la proprietà di greggi e armenti.
Celebre l'onesto colloquio fra Giacobbe e Libano: "Giacobbe rispose: "Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a custodirlo.  Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il mio salario. In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si troverà presso di me, sarà come rubato".

Per celebrare i misteri della salvezza, anche la Chiesa si riveste di colori.
Sono  segni visibili  perché il cristiano colga meglio i Misteri  di cui si fa santa memoria. Si tratti di Cristo, della Vergine, dei Santi.




Colore bianco

Annunzia gioia e festa. E' il colore del Natale:  ricorda il "Verbo che si è fatto carne". Della Pasqua: perché si canti la vittoria di Cristo sul male e la morte.
Del 'Corpus Domini': con quel biancore del Pane  profumato e trasformato in Eucarestia.
Il bianco segna anche le feste di Maria, la "Donna vestita di sole", "candida come le neve".   'Canta'  le "meraviglie" di Dio nei suoi figli e figlie fedeli: le sante Vergini, i confessori della fede; i "dottori" che alla Chiesa hanno insegnato le "grandi cose di Dio".
Si usa anche per i bimbi che volano al cielo: il bianco è  il colore degli angeli.


Colore rosso

Amore e sangue: questo vuol dire il rosso. La Chiesa diventa fiammeggiante per la festa della Pentecoste. Per far memoria di quelle lingue di fuoco che trasformarono gli apostoli in ardenti testimoni; di quell'amore che per mezzo dello Spirito, abita da quel giorno, la Sposa di Cristo.
E' il colore del Venerdì santo, perché guardiamo alla Croce, e al cuore squarciato dell'Agnello innocente.
Il rosso vuol pure narrare il sangue versato da innumerevoli martiri di ieri e di oggi con dolori inauditi. Racconta anche il sangue innocente di tanti bambini dell'età di Gesù, fatto versare, con crudele calcolo, da Erode


Colore verde

Si usa nel tempo liturgico chiamato "tempo ordinario" .
Sono le domeniche dove non si celebrano feste particolari, ma non sono meno festa, perché viene sempre fatta memoria feconda della Pasqua del Signore.
E' il colore della speranza, anzi: della "beata speranza" come insegna la Chiesa.
Quella di stare per sempre col Pastore buono che fa 'pascolare' i suoi figli e amici su "prati verdeggianti".
E' il cielo.


Colore viola

E' il colore dell'Avvento e della Quaresima.
Aiuta ad avere pensieri di umiltà e pentimento.
Ci fa strada per andare col cuore giusto incontro al Signore nel suo Natale e nella sua Pasqua.
Suggerisce il bisogno di luce che viene a noi solo dallo splendore di Cristo.


Colore rosa

Nell'anno, si usa solo in due domeniche: terza di Avvento e quarta di Quaresima. Sono chiamate rispettivamente, "domenica Gaudete" e "domenica Laetare". Invitano alla gioia tutta la chiesa e per il Natale alle porte, e per la Pasqua ormai vicina. Questo perché nel tempo del colore viola, non si dimentichi la speranza grande di un Cristo che, se aspettato e seguito, ci porterà con Se nella gloria.


Un invito


Quando partecipi all'Eucarestia, non snobbare il colore liturgico che viene usato.
E' un segno per te, è una memoria perché tu partecipi meglio a ciò che celebri.
Sarai chiamato a immergerti nel Mistero anche dal colore che troverai.
Guardalo: piccolo segno sicuramente, ma che silenziosamente ti annuncia le grandi opere che  Dio ha compiuto anche per te.


Webmaster: Paolo Puliti Collaborazione: Federica Frediani
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