Mt 1,18-24
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.
+ Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Gli artisti hanno reso un brutto servizio a Giuseppe, lo sposo di Maria: lo hanno rappresentato vecchio e calvo.
Non è così.
Era giovane, massimo 24 anni, con un età giusta per il matrimonio con una ragazzina di 14, 15 anni.
L’hanno fatto vecchio con l’idea di rispettare la misteriosa verginità della Madonna, togliendogli così il merito di una scelta senza dubbio faticosa e impegnativa.
Il Vangelo ci racconta di questo giovane promesso sposo che si trova in gravissime difficoltà e si può capirne il perché leggendo e meditando la Parola di questa domenica. Un dramma grande lo opprime e lo fa star male.
Ma proprio qui, noi scopriamo Giuseppe.
Un gigante, onesto e umile.
Dio si china su di lui attraverso un Angelo: gli fa intuire non solo un mistero, ma gli affida anche un còmpito.
Ora sembra bello, in realtà era tale da far tremare i polsi.
Questa figura che al massimo suscita simpatia, che poniamo nel presepio con una parte, tutto sommato secondaria, è, invece, altamente esemplare.
Non a caso nel Vangelo, Giuseppe è definito con una sola parola: giusto.
Una parola riservata per i fedeli a Dio, per coloro che si fidavano delle sue promesse, per i santi, insomma.
Dio vorrà che questo suo umile e silenzioso servitore, dia il Nome a suo Figlio “lo chiamerai Gesù” gli farà dire dall’Angelo; e lo farà tenerissimo custode del Verbo. Giuseppe: una persona santa, ancor oggi da scoprire e da maggiormente amare.
Gualtiero Sollazzi