Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
Madre non mi far monaca:
una Monica che non vuol farsi Monaca,
una Melodia profana che vuol farsi Melodia sacra
A l c u n e o p e r e c o m p o s t e s o p r a " l' A r i a d e l l a m o n i c a "
B i a g i o M a r i n i: S o n a t a s o p r a l a M o n i c a
Nel caso di questa composizione di Biagio Marini per "Doi Violini e Viola da Gamba o altro Stromento", il termine Sonata identifica una composizione da "suonare" in contrapposizione al genere da "cantare".
Ad osservarla attentamente è evidente che l’intera sonata è caratterizzata dal principio della variazione.
Possiamo suddividerla in quattro sezioni:
1) nella prima abbiamo per tre volte la variazione della prima parte dell'aria,
e per due volte la variazione della seconda parte;
infine, nuovamente e per una sola volta, la riesposizione della prima sezione.
Dopo quattro battute di collegamento
inizia la sezione successiva.
2) La seconda sezione ricalca lo schema della prima, con schemi ritmici e figure contrappuntistiche diverse.
3) Nella terza sezione inizia una parte contrappuntistica formata da quartine di semicrome che procedono ad intervalli di terza o sesta.
Seguono due battute di collegamento.
4) Inizia la quarta sezione dove la prima parte dell’aria e la seconda sono variate ciascuna per due volte.
Infine la coda, melodicamente e ritmicamente identica all’inizio della Sonata.