Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
Madre non mi far monaca:
una Monica che non vuol farsi Monaca,
una Melodia profana che vuol farsi Melodia sacra
A l c u n e o p e r e c o m p o s t e s o p r a " l' A r i a d e l l a m o n i c a "
L o u i s C l a u d e D a q u i n , N o ë l X I, U n e v i e r g e p u c e l l e
La forma di questo Noël è tripartita: recit, duo, recit.
Come sovente avviene presso gli organisti francesi del periodo barocco, a una forma musicale corrisponde una o più di una possibilità codificate di registrazione all’organo.
In ogni sezione di questo Noël, l’Aria è presentata per due volte, la seconda delle quali in modo maggiormente ornato.
A differenza della versione italiana di Brescia,
questa "vierge pucelle" è ovviamente resa nello stile francese del quale presenta vari elementi caratteristici come, ad esempio, ritmi puntati, figure ineguali e abbondanza di abbellimenti.
Per quanto riguarda la registrazione all’organo bisogna pensare innanzi tutto agli strumenti che erano in uso all’epoca in Francia.
In quegli organi di norma il pedale prevedeva flauti ed ance (trompet 8’ e clairon 4’) il che sta a significare che il pedale fosse un pedale di flute; L’uso del 16’ al pedale era tuttavia possibile anche se non costituiva la regola.
L’autore stesso prescrive che il tema dell’Aria dovrà essere eseguito sul positivo tergale con il jeu de tierce, cioè bordone 8’, flauto 4’, doublette 2’, tierce, quinte.
Al grand’organo, "Accompagnement" cioè jeu doux formato ad esempio da 2 registri da 8’, opp. 8’ e 4’, opp. 16’ e 8’ .
La prima parte del Noël, essendo un Recit, va suonata lentement et trendement; segue il duo che presenta elementi virtuosistici, in questo caso terzine.
Nella terza parte ritorniamo all’atmosfera raccolta ed espressiva del Recit della prima ma con ulteriori variazioni.