Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
Madre non mi far monaca:
una Monica che non vuol farsi Monaca,
una Melodia profana che vuol farsi Melodia sacra
A l c u n e o p e r e c o m p o s t e s o p r a " l' A r i a d e l l a m o n i c a "
G i r o l a m o F r e s c o b a l d i: M i s s a s o p r a l' A r i a d e l l a M o n i c a
La paternità frescobaldiana di questa messa per otto voci e organo, come pure della successiva che si trova nel medesimo manoscritto, è attestata proprio dalla sigla G. Fdi in testa alla parte dell’organo proprio della "Missa sopra l’Aria della Monica". Sempre in merito alla paternità frescobaldiana di questa messa, sono state fatte nel passato alcune obiezioni dovute a certe imperfezioni della scrittura contrappuntistica in confronto alla perfezione formale e al rigore di scrittura riscontrabili nelle opere contrappuntistiche autenticamente frescobaldiane, dai Capricci ai Fiori musicali. In effetti la scrittura ad otto voci poneva al compositore meno obblighi ed osservanze di quella a quattro e, soprattutto, per il fatto di essere rimasta manoscritta, questa messa non impegnava l’autore nella stessa misura delle opere date alle stampe.
La "Missa sopra l’Aria della Monica" è un esempio di come la suddetta aria popolare sia impiegata con scopi liturgici.
In riferimento alla premessa ("non si riuscì più a individuare un valido veicolo di comunicazione con i fedeli") sembra proprio che questa messa rappresenti un modo per poter ripristinare il rapporto con l’Assemblea, coinvolgendola in maniera non più passiva ed elevandola spiritualmente.
L’aria della Monica è, originariamente, una melodia accompagnata: le due dimensioni della scrittura musicale, orizzontale (melodia) e verticale (sostegno armonico), hanno permesso a Frescobaldi maggiori possibilità di fare sfoggio della sua inventiva sia nell’ordito contrappuntistico dei diversi incisi offerti dall’elemento melodico, sia nell’elaborazione del caratteristico schema armonico.
È interessante notare come, utilizzando questa melodia, anche in questo caso Frescobaldi nutra una certa predilezione per la modifica ritmica dell’incipit, nello specifico per la collocazione della prima nota in battere, come è già stato evidenziato nella Partita precedentemente esaminata.
Troviamo presente "la Monica" in tutte le cinque parti tradizionali dell’Ordinario della Messa.
Nel primo Kyrie, ad esempio, l’incipit dell’aria funziona da tema per la prima entrata con imitazioni Dominante –Tonica –Tonica –Dominante, in stile fugato.
Frequentemente, vari incisi dell’aria vengono inseriti nel gioco contrappuntistico delle voci.
Nel terzo Kyrie l’incipit è trasformato ritmicamente in tempo ternario, pratica abituale in quell’epoca, considerato anche il significato simbolico del numero tre che, nella tradizione cabalistica occidentale, richiama in maniera molto evidente ed esplicita alla Trinità e di conseguenza a Dio.