Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile (J. S. Bach)
Girolamo Frescobaldi: La metodica degli affetti all'alba della seconda prattica
A v v e r t i m e n t i : c a r a t t e r i g e n e r a l i
Girolamo Frescobaldi, nel suo Avvertimento «Ai lettori» del primo libro delle Toccate, spiega il suo progetto musicale: ricercare con lo strumento a tastiera gli affetti cantabili dei madrigali coevi, in grado di produrre efficacia e varietà, seguendo in tutto e per tutto i criteri della seconda prattica. Lo stile delle toccate e delle partite era molto vicino al cantato dell'epoca, con uso di fioriture e mutevolezza delle strutture melodiche e metrico-poetiche.
Egli diede un notevole contributo al genere della toccata, termine che deriva dal toccare la tastiera dello strumento, che poteva essere clavicembalo, lt organo o liuto.
Nel primo libro delle toccate, seconda edizione (1616), così specifica gli Avvertimenti al lettore:
« Nelle toccate ho hauuta consideratione non solo che siano copiose di passi diuersi et di affetti: ma che anche si possa ciascuno di essi passi sonar separato l'uno dall'altro onde il sonatore senza obligo di finirle tutte potrà terminarle ovunque li sarà grato».
Il suo stile ricco di ornamenti rispecchia la musica vocale accompagnata da strumento, in voga a quel tempo, sonando così con affetti cantabili e diversità di passi; la scrittura è inoltre fedele alle pratiche improvvisative coeve come la diminuzione, fissando così sulla carta tali tecniche che rientravano solo nella prassi esecutiva. Ancora dallo stesso testo:
« Non dee questo modo di suonare stare soggetto a battuta: come veggiamo usare ne i madrigali moderni, i quali quantunque difficili si agevolano per mezzo della battuta portandola hor languida, hor veloce, e sostenendola etiandio in aria, secondo i loro affetti, o senso delle parole »
Sembra quasi che faccia riferimento ai madrigali di Luca Marenzio e lt Carlo Gesualdo i quali, nei loro segmenti compositivi, contemplano momenti con diversi affetti che sono completi in quanto terminano con una cadenza. Così commentò il francese André Maugars dopo aver assistito ad una esecuzione nella Basilica di San Pietro:
«Mi ricordo che uno dei violini suonò del puro cromatismo e benché ciò in un primo tempo mi parve sgradevole all'orecchio non di meno mi abituai poco a poco a questo nuovo modo e ne ricavai un estremo piacere».
Seguono gli Avvertimenti nella loro versione definitiva come appare nel secondo libro delle Toccate,
edizione del 1637.